Appunti di Storia moderna

domenica 28 settembre 2014

Lonzi in loop - Baldanza emotiva

Siccome qui siamo fuori luogo e fuori tempo, cioè anacroniste, è il caso di rispolverare Carla Lonzi: benché superata, con tutti i suoi limiti, ha ancora molto da dire. 

Da Manifesto di Rivolta Femminile, 1970:

Non salterà il mondo se l'uomo non avrà più l'equilibrio psicologico basato sulla nostra sottomissione.

Nella cocente realtà di un universo che non ha mai svelato i suoi segreti, noi togliamo molto del credito dato agli accanimenti della cultura. Vogliamo essere all'altezza di un universo senza risposte.

La Fenomenologia dello spirito è una fenomenologia dello spirito patriarcale, incarnazione della divinità monoteista nel tempo. La donna vi appare come immagine il cui livello significante è un'ipotesi di altri.  

Ci preme moltissimo che venga salvaguardato nella donna quello scatto straordinario di baldanza emotiva che fa parte del periodo vitale della giovinezza e con cui gli individui gettano le basi della creatività che darà l'impronta alla loro vita. L'inganno a cui può soggiacere la ragazza è di pensare recuperabile nel tempo un'esperienza psichica di cui è stata privata nella giovinezza. La donna emancipata è un modello sterile perché propone l'aggiustamento di una personalità che non ha avuto i suoi scatti al momento giusto.

Guardandoci alle spalle ci riconosciamo nelle punte di creatività emerse casualmente dal mondo femminile, ma soprattutto nella dispersione di intelligenze avvenuta nella coercizione e nella piattezza quotidiana durante tutti i tempi. Su questa ecatombe l'idealismo ha continuato a proliferare i miti della femminilità. 

[...] Ci è indifferente sia il consenso che la polemica [...] 

Da Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale, 1971:

Mentre il mondo patriarcale e la sua cultura, per porre rimedio al problema demografico, non riescono a intuire nessun cambiamento di cultura sessuale che liberi il piano del piacere dalla condanna procreativa, la donna vi scopre la circostanza per operare quel salto di civiltà che corrisponde al suo ingresso nel rapporto erotico come soggetto. 

La donna non ha bisogno di apprezzarsi attraverso l'attenzione che l'uomo le rivolge nei riti del corteggiamento. Se non fosse di fatto così inferiorizzata e oggettualizzata non servirebbe più l'adulazione maschile come compensazione e ricatto. 

Dal punto di vista patriarcale la donna vaginale è considerata quella che manifesta la giusta sessualità mentre la clitoridea rappresenta l'immatura e la mascolinizzata, per la psicoanalisi freudiana addirittura la frigida. Invece il femminismo afferma che la vera valutazione di queste risposte al rapporto col sesso che opprime è la seguente: la donna vaginale è quella che, in cattività, è stata portata a una misura consenziente per il godimento del patriarca mentre la clitoridea è una che non ha accondisceso alle suggestioni emotive dell'integrazione con l'altro, che sono quelle che hanno presa sulla donna passiva, e si è espressa in una sessualità non coincidente con il coito. Tra queste due risposte alla condizione e alla cultura sessuale maschile, si pone tutta quella parte di donne la cui situazione nel sesso riflette una scarsa possibilità di identificarsi nel fenomeno, in un'infinità di circostanze soggettive e oggettive che arriva fino alla negatività assoluta in qualsiasi forma di sessualità. 

L'uomo non sa più chi è la donna quando questa esce dalla sua colonizzazione e dai ruoli attraverso i quali egli si preparava un'esperienza già fatta e ripetuta nei millenni: la madre, la vergine, la moglie, l'amante, la figlia, la sorella, la cognata, l'amica e la prostituta. La donna era un prodotto confezionato in modo che egli non avesse nulla da scoprire in quell'essere umano. 

C'è un attimo della vita della ragazza, che passa come una meteora. E' quando essa si sgancia dalla casa paterna e, sola, percepisce confusamente tutte le potenzialità del suo essere. Ci si può chiedere come mai questo periodo di autonomia è così breve, come mai l'avvicinamento del ragazzo è una capitolazione così immediata. L'attesa dell'incontro con l'uomo, che è la base della sua preparazione alla vita, ha creato in lei una disposizione che scatta prima che possa prenderne coscienza: niente di ciò che era suo, nemmeno il piacere provocato nell'autoerotismo, mantiene consistenza di fronte allo sconvolgimento che le procura il contatto col mondo maschile. L'ignoranza, l'indifferenza, la tolleranza o l'ostilità dell'uomo verso il suo specifico godimento sessuale e verso i modi di attuarlo, sono determinanti per la sua reazione nei confronti del piacere. Sullo slancio della giovinezza, quando il ragazzo è assorbito dall'esercizio esuberante della sua sessualità, la ragazza subisce comunque un brusco mutamento di rotta che la disorienta e la delude. Essa perde la fiducia in sé che aveva fatto irruzione nella sua psiche per un attimo di allentata pressione esterna e avverte come una caduta di personalità che la riconferma nell'attaccamento all'uomo. E' in questo passaggio che si stabilizza uno stato d'ansia per la sua fragilità ed è in questo stato d'ansia che l'uomo lavora. Come dice un antico autore indiano: 'Tutte le fanciulle ascoltano ciò che gli uomini dicono loro, ma talvolta esse non rispondono neanche una parola'. 

2 commenti:

  1. sì superata, anche la distinzione tra clitoridea e vaginale è troppo netta: credo che la penetrazione vaginale (durante la quale anche il clitoride può essere stimolato) possa essere piacevole per entrambi i partner

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    1. Non so come avrei fatto senza la tua delucidazione in merito. Corro subito a mettere in pratica!!!1!1

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