Appunti di Storia moderna

giovedì 14 maggio 2009

Dati incoraggianti

I prodighi dispensatori di notizie comunicano al confuso fagocitatore di fatti - noialtri - che in Italia si legge di più : un promettente quarantaquattropercento sarebbe fedele lettore di non si capisce cosa. In effetti, è possibile leggere anche l'etichetta dello shampoo, del bagnoschiuma o settimanali gossippari d'ogni sorta, per non parlare dei cartelli pubblicitari o dei libri di Totti. Oh, sempre lettura è.

Chissà perché i vari ministeri, gli opinionisti e i conduttori televisivi, mostrano tanto compiacimento di fronte a questi dati incoraggianti, se nel sistema di cui sono parte si affannano con una costanza disarmante a neutralizzare sotto ogni forma il pensiero, la cosiddetta cultura, lo spirito critico (primo dono dei libri)? Piuttosto, sarebbero più coerenti a mostrare del disappunto, "tornate a guardare la televisione e a imbottirvi di pubblicità, a sognare di entrare nel mondo dello spettacolo e a imitare il modello di personalità vincente in questo mondo, alienatevi, scolpite il vostro corpo al pomeriggio e alla mattina servite la burocrazia; imparate a fregare gli altri senza perdere tempo con inutili e improduttive riflessioni sulla morale e sull'estetica o che". Davvero, non capisco.

6 commenti:

  1. Ho sentito anck'io cki elogiava i lettori delle etickette, perckè ancke quello è leggere e non fa assopire del tutto il cervello... assurdo!
    Perckè vogliono farci leggere? Perckè spendono tanti soldi per ckontrollare i giornali italiani, cke almeno, giustamente, vogliono cke l'investimento frutti qualckosa

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  2. La mia era una battuta, scoprire che qualcuno l'ha detto seriamente mi fa semplicemente orrore!

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  3. mi pare cke l'ho sentito a ckostume e società

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  4. beh, a sparare percentuali a caso son capaci tutti. anzi, qualcuno è particolarmente bravo.
    che roba triste.
    paola

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  5. Oh, bè, lo insegnano a scuola che leggere è da bravi, come aiutare le vecchiette ad attraversare la strada. Poi, se lo fai davvero o no, frega poco, l'importante è la notizia. Giusto per spezzare un po', che stare sempre a parlare delle battutacce dei vari figuri al governo dopo un po' stanca.
    Per la cronaca, da quando vengono distribuiti i quotidiani gratuiti (a Roma ce ne sono una varietà notevole, Metro, City, Leggo, 24h, etc) TUTTI li leggono. Tanto sono pieni di pubblicità, le frasi di senso compiuto saranno si e no due in tutto il giornale. E' come avere una raccolta di etichette di shampoo ;-)

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  6. lo scorso giugno quando stavo scrivendo la tesi di laurea uscì una ricerca del censis sui minori di 29 anni e i media e anche lì si diceva che i "giovani" hanno aumentato in percentuale la lettura di libri e riviste. Mentre sarebbe diminuita la lettura dei quotidiani.

    Alcuni "problemi" di queste ricerche statistiche riguardano il modo di raccogliere i dati. Contare i libri venduti o la tiratura delle riviste non ha senso. Per esempio perchè molte riviste aumentano le proprie tirature per ricevere più finanziamenti dal pubblico e dai pubblicitari. poi sono costretti a distribuirle gratis proprio perchè nessuno le compra. per i libri invece non si accennava ad eventi editoriali tipo Harry Potter o i libri di Moccia e pare che sia effettivamente per quelli che le vendite di libri siano statisticamente aumentate.

    per quel che riguarda la free press è vero che contribuiscono ad aumentare le stime statistiche. Sui temi e la qualità dei contenuti purtroppo ha ragione LGO.

    Forse leggere le etichette non è poi il peggio. non fa cultura ma almeno si sa quello che si compra. Salvo nei casi (quasi tutti) in cui le etichette indicano informazioni false o "a metà"....

    cara denise... stiamo messi male a conoscenza e cultura. basta vedere la società nella sua quotidianità, a quel punto le ricerche statistiche lasciano il tempo che trovano.

    E la tv? se ci fai caso tutti i "personaggi" pubblicano libri, penso seriamente che la tv faccia semplicemente pubblicità ai prodotti da lei derivati dato che si rivolgono ad un certo tipo di pubblico...

    (A)lessio

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