Appunti di Storia moderna

giovedì 21 novembre 2013

Joplin in loop

Feticismi. (Post ad alto contenuto, come dire, panteistico)
Devo ringraziare qualche divinità per aver concesso a questo mondo infame di godere in modo del tutto immeritato della feroce bellezza di Janis Joplin.
I mali del mondo scompaiono d'un colpo quando c'è Janis. Ammazzatevi pure tra di voi, inviatemi le bollette e le raccomandate, ricordatemi le scadenze, il conto in rosso, i problemi i doveri e tutto il resto, io con Me e Bobby McGee ho tutto quello di cui ho bisogno. Con Janis posso attingere a quello stato di assoluto oblio e piacere che delle cose terrestri può fare anche a meno. 

Non posso neanche ballare, ascoltandola: sarebbe una volgare distrazione.  Non devo perdere un singolo singulto, una singola consonante, una singola modulazione del canto. Posso solo mettere il silenziatore al pensiero, chiudere gli occhi e accordarmi con quello strano flusso emotivo proveniente dalle viscere della terra che è Janis Joplin.
Il senso del testo è una faccenda secondaria - avviene quella cosa strana di cui parlava Borges, per cui le poesie  più belle parlano prima di comunicare il senso. E' qualcosa che precede ed eccede i significati, che intrinsecamente sfugge al concetto e che ha tutta l'aria di collimare con Das Ding, la cosa.
Con Me and Bobby McGee lo spazio e il tempo si dilatano, per esistere come allo stato liquido. Nel sentire quella voce piena, sincera, sporca, i sensi e il pensiero si confondono in un turbine di gratitudine commossa. Tutto, quando canta Janis, sembra scomparire per farle spazio, quasi come impallidendo al timore di non esserle all'altezza.
Janis poteva cantare in quel modo, che apostrofa le cose senza mediazioni, in modo feroce e al contempo assolutamente dolce, che alterna armonia e rottura, rabbia e levità, perché prima di tutto aveva una personalità - perché era una di quelle persone che sono in modo assoluto, e che per la loro peculiare capacità di sentire violentemente, perciò di mondo, come dire, periscono. Rendendoci, tuttavia, il peculiare servizio di aprire in esso un varco di esperienza che odora di libertà.
"Mamma, ma è stonata!", dice mio figlio.  Shhh, silenzio, canta Janis - che, non so perché, con i secrets of my soul pare avesse una certa dimestichezza.
...freedom is just another word for nothing left to lose...


5 commenti:

  1. Fantastica.....da brividi; ora posso andare a nanna!!

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  2. Ahahah buonanotte allora! Anacronismi concilia il sonno! ;D

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  3. No, vabbé... abbiamo pure gli stessi gusti musicali!

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  4. ps: quando sei da queste parti, batti un colpo... ricorda che sei prenotata per una serata a fine mese! :D

    (sempre Eleonora)

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