Appunti di Storia moderna

domenica 8 gennaio 2012

Shhh.

Caro Machiavelli,
lo so che tu non esisti più e che dunque indirizzarti questa lettera è privo di senso. Ma, come dice sempre mio figlio, facciamo finta che tu esista ancora. Ho un sassolino nella scarpa e voglio togliermelo. Anche perché, non si sa mai, con tutto questo progresso, non possiamo escludere nulla, nemmeno la materializzazione di un morto seicento anni dopo il suo decesso. Ebbene, vorrei dirti che non hai previsto fino in fondo fino a che punto potesse involversi il tuo concetto della ragion di stato (in realtà non sei stato il primo a usarlo, ma come al solito il più famoso si accaparra al pubblico definizioni di altri autori, più marginali). 
La ragion di stato, che si traduce facilmente nel concetto di segretezza (segreto di Stato, servizi segreti, con ampio corredo semantico-istituzionale), costituisce e ha sempre costituito il vero grande motore della storia. Tutti i presunti misteri della storia - compresa quella più recente nonché quella attuale -, se vai a scavare, sotto sotto, scopri sempre che sono costruiti a tavolino dalla regia occulta di alcuni potentoni. Il caso, la tragedia, l'imprevedibile, alla fine hanno sempre un occulto autore, anche ben noto alla gente ma semmai in tutt'altre vesti. Di solito, si tratta di chi la governa, e della sua cricca - arguti finanzieri, ambiziosi parenti, amici di fertilissime relazioni, politici anche di fazioni avverse che di nascosto si schiacciano l'occhiolino. Alla fine, ed è questo il punto, c'è che lo stato coincide con questa cricca. Ora, che io pensi che lo stato sia un x con caratteristiche y e z è un conto, il fatto che lo pensi chi lo rappresenta è un altro conto: la sua opinione ha diretti risvolti operativi, la mia al massimo la annoto nella mia agendina.
"Si sa come vanno queste cose".
Poi succede che tutti i libri di storia danno la versione ufficiale, quella cioè dei registi stessi, che i tribunali non possono agire col segreto di stato, che certe cose è meglio che te le tieni per te altrimenti fatti la croce, e che. Colossali inversioni di rotta storico-politiche vengono motivate nei modi più strampalati, cioè più emotivamente attrattivi, la gente ci crede, nessuno osa andare fino in fondo o se lo fa viene ammazzato o non ascoltato, e sulla verità si accumulano infiniti, conniventi strati di polvere. 
Il segreto legittima la regia occulta. Kant l'aveva capito benissimo. Solo pubblicizzando - nel senso proprio di rendere pubblico - le intenzioni, come dire, è possibile la pace perpetua.  C'è un'intrinseca bellicosità, un intrinseco potenziale distruttivo nel fatto che determinate informazioni/operazioni possano esser tenute nascoste al popolo che, si dice (ma è probabilmente una metafora molto raffinata, niente di più), detiene la sovranità.
Il fatto che esista una ragione superiore alla quale subordinare tutti gli interessi, persino delle vite umane, naturalmente l'interesse alla verità stessa, ecc. è molto pericoloso; a quale concetto di stato, infatti,  sacrifichiamo la ragione? Perché di questo si tratta. Converrai che non esiste un'unica idea di stato, potrebbe esisterne una per ogni testa (=7miliardi, approssimativamente). Questa indeterminatezza semantico-ideologica ha risvolti politici dalla portata planetaria. C'è sempre un dietro che ci frega - potente è in questo senso la valenza simbolica del detto che fa del "dietro" la sede di tutti gli imbrogli.
Ora, si dice (ma lo si diceva anche nel 1789, pochi anni prima che il Direttorio avviasse la ben nota politica imperialista sfruttando i concetti della Rivoluzione) che la nostra è l'epoca della democrazia, ma a parte tutta l'umiliazione del concetto (e del fatto) dell'umanità che sta nei media, nel consumismo, nel lavoro umiliante coatto, nella degradazione dell'umanità a spettatrice e/o opinione pubblica e campione statistico, nella corrispondente degenerazione delle relazioni umane, ecc. (un eccetera molto lungo), dico, a parte questo, come si fa ancora oggi a sventolare costituzioni, concetti democratici all'avanguardia, andare a votare con la coscienza a posto, e quant'altro, al contempo senza scandalizzarsi dell'esistenza, ancora oggi, del segreto di stato e dei servizi segreti?
Lo accettiamo come ovvio. Ci indigniamo per le paghe dei parlamentari, per le case acquistate con la mastercard di stato dal ministro x, per i bunga bunga (probabilmente, strategicamente connessi alla tattica del "distraiamoli"). Eppure non ci indigniamo dell'esistenza, ancora nel III millennio, di qualcosa come il segreto di stato. Un giorno ci accorgeremo che è un grande errore. Non è pessimismo, è obiettività: se esiste il segreto di stato, i servizi segreti e quant'altro, tutto può succedere. 
Tutti i più clamorosi danni all'umanità sono stati realizzati con la legittimazione sottaciuta del segreto di stato. Lo stato può, sulla stessa scia della brillante intuizione di Machiavelli, dare gomitate d'intesa ai delinquenti e distruggere milioni di persone con il loro aiuto, salvo che fra i responsabili figurino, alla fine, solo i primi, mentre i secondi trarranno da quelli l'ambìto obiettivo: apparire come i salvatori; vedere rinvigorito il consenso.
La sicurezza è il terreno fertile su cui il germe del segreto di stato può germogliare ampiamente. Niccolò, è proprio come avevi detto tu. La sicurezza. E qua e là. Ok. Per ragioni di sicurezza Hitler ha preso i pieni poteri. Per ragioni di sicurezza è stato lui stesso a provocare il famoso incendio? Continueremmo all'infinito. Ma no, speriamo che ciò finisca. 
Chi ha capito sbaglia a prendersela comoda. Sono in molti ad aver capito, ma tradurre la nostra comprensione solo in una comoda sequela di post, o di status su facebook, o di chiacchierate serali con gli amici, è un delitto. Non saprei dire quale sia l'alternativa, so solo che quella parte di mondo che ha capito dovrebbe darsi una mossa prima che sia troppo tardi. 
Caro Machiavelli, non voglio dirti che sia colpa tua. Ma insomma, sto concetto potevi anche risparmiartelo: gli hai dato dignità letteraria; cioè, gli hai fatto un sacco di pubblicità; cioè, anche tu hai contribuito a legittimarlo.
Con disprezzo,
Anacronista

4 commenti:

  1. Sai come ti guardano quando fai presente che esistono problemi di questo tipo? Prima ti fissano, mentre, in un secondo momento, parte la smorfia a metà tra il disgusto e il sarcasmo: "E ti pareva che non doveva rovinare tutto?" Più o meno è questo che vivo, ma suppongo che anche altri siano in questa situazione. Le persone, anche se stanno in mutande, non desiderano sentire parlare di problemi, di politica e figuriamoci di questo tipo. O, meglio, solo su FB o sul web appunto in modo superficiale. Nella realtà quotidiana, fuori dalla rete, non trovo persone disposte a discuterne neanche in quel senso.

    RispondiElimina
  2. C'è proprio qualcosa che non va alla base. Ma non riesco a capire bene cosa sia.

    RispondiElimina
  3. E' questo, alla fine, il potere "non scritto" che permette a quello istituzionale di prendere il sopravvento. I mezzi di distrazione di massa, quale più fedele alleato, e soprattutto, la massa che si fa distrarre. E' l'uso politico della distrazione. I social network, non ce l'ho con loro, è che appunto danno l'impressione di agire anche quando promuovono l'immobilismo - in molti casi, mi guarderei dal dire "sempre". In un certo senso sono una discarica sociale della coscienza dei distratti: lo dico, l'ho detto, me ne sono occupato. E qui si esaurisce la mia azione politica.
    E' un problema complesso, ma è sempre la stessa storia: l'illusione dell'impotenza continuamente generata da ogni vaso capillare del potere di cui sopra. Lo scarto sta nella consapevolezza che di illusione si tratta.
    Non so a cosa ti riferisca riguardo al "qualcosa che non va alla base"...Ciao aw :)

    RispondiElimina
  4. Solo per difendere il caro Niccolò. Lui non ha scritto per noi, ha scritto per salvare il "suo governo" (che non era uno Stato nel senso delle grandi potenze che allora accerchiavano Firenze). Per il resto sono d'accordo.

    RispondiElimina

Per motivi imperscrutabili, capita spesso che i commenti spariscano nel nulla. Io tolgo solo insulti e spam. Meglio perciò eventualmente salvarli e riprovare.