Appunti di Storia moderna

martedì 3 febbraio 2009

Scrivere e questo blog: una specie di scommessa

Scrivere mi manca. Sin da bambina ho sempre avvertito una profonda attrazione per carte e penne, una forte esigenza di dire. Non di sfogo si è sempre trattato, ma di una sorta di bisogno di espandermi con e nelle parole: come fossero torrenti dipartiti dall'unica enigmatica sorgente: me.
La scrittura autentica mi incalza, e mi supera prima che io riesca a razionalizzarla. Ansimo, tremo, sudo dietro di lei. E le parole sono come marmo liquido che nasce dalla lotta tra me e il dolore.
Una precondizione è la sofferenza, intesa come un sentire... molto, che si esplica nell'incessante collisione con le cose. In questo senso si può dire che scrivere è un tentativo disperato di far sgorgare le proprie emorragie.
Ma capita che si è talmente tanto sanguinato da non avere altro da fare che incrostarsi.
Il silenzio, un dire solitario e autoreferenziale, un guardare troppo ambiguo alle cose, neutralizzano il potere e l'esigenza della penna per sostituirvi una insondabile inespressività, che alle volte prende le forme di un tacere ottuso.
 
Al momento non riesco a svincolarmi da questa radice emotiva del mio scrivere.
Ma è troppo tempo che scarto la possibilità di dirmi in ogni forma, e sento che è tempo di tornare a inseguire le parole, foss'anche senza dar conto delle emorragie.

Farò di questo blog un momento di questo dire, ma nel caso che il silenzio continui a pervadermi tanto insistentemente, non vedo alternative sensate alla sua chiusura. Ma vediamo se mi riesce di rianimarmi/lo.

In caso di sua morte sono certa che i miei 2 lettori se ne avrebbero a male, ma l'ho scritto qualche post fa, che è il distacco che ci fa crescere !

2 commenti:

  1. secondo me non dovresti chiuderlo, anche se scrivi ad intervalli molto lunghi non ci vedo un problema, anzi. pensa che scrivi soprattutto per te stessa.
    per quanto riguarda il rapporto tra incrostazione ed emorragia io direi che: possiamo vivere nell'incrostazione ma il ricordo dell'emorragia ci fa sussultare e ci restituisce a noi stessi. non dobbiamo tacere la voce della vita che viene ad esortarci alle sensazioni autentiche, altrimenti rischiamo un'incrostazione dell'incostrazione. ovvero, la morte.

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  2. secondo me non dovresti negarti la possibilità di scrivere emotivo e di scrivere. se questa sei tu... questo va bene.

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