Non si capisce perché la biblioteca comunale ospiti per il 99% libri sulla storia, l'attrativa turistica, ecc di Reggio. La biblioteca dovrebbe essere un luogo aperto all'universale: lo studio e la lettura insegnano, fra le altre cose, a guardare oltre il proprio naso. Invece in questa città ogni occasione culturale viene sfruttata come una possibilità di autoreferenzialità, nonché di autocelebrazione.
Certo il riscatto culturale di una città (ammesso che sia possibile riferirsi a un riscatto di questo tipo riferendosi a un contesto sì individuato, ma nondimeno sparpagliato e impersonale come quello di una città) non può derivare dai titoli dei libri che ospita la sua biblioteca. Ma il fatto che essa non vanti alcuna attenzione speciale (ordinariamente speciale) come meriterebbe è indicativo dell'"opinione"che della "cultura" (in senso disperatamente lato) ha la città in questione.
Ma forse è l'aggettivo "comunale" che accompagna la parola "biblioteca" il vero problema.
Ho sempre creduto che i libri siano una componente fondamentale per il miglioramento profondo di una persona e di una società. Anzi, non parlerei tanto di miglioramento - ha un suono istituzionale, quindi banalizzante -, ma piuttosto di dinamismo, di movimento. E' evidente che qui si promuove la stagnazione, l'immobilità, il ridondante guardare a se stessi come a qualcosa di esaustivo per la vita, come all'unica fonte di senso.
quanto condivido le tue parole...
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RispondiEliminaCiao
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