Appunti di Storia moderna

giovedì 3 maggio 2012

L'alternativo

Circolano sempre più numerosi i soldati dell'anticonformismo. Il problema è che ormai l'anticonformismo è inflazionato, e ha perso  - se mai l'ha avuta - quell'aura di esclusività che lo renderebbe tale. Per definizione il conformismo è maggioritario, il suo opposto dovrebbe dunque afferire a una minoranza: altrimenti il conforme pertiene anche al (preteso) non conforme. Ecco che il conformismo si espande a macchia d'olio abbracciando nel suo ampio seno finanche il suo opposto. Sembrerebbe che da esso non ci sia scampo.
L'ostentazione dell'anticonformismo, in particolare, scimmiotta qualcosa del preteso avversario, il "Sistema".
L'essere sempre mediaticamente e socialmente in prima linea, esibendo il proprio essere non prima che il proprio essere (il quale ormai sembra smarrito e liquefatto nel non), ha un che della competitività come forma mentis e approccio sociale prevalente nell'èra del capitalismo criticato. E' l'ansia di farsi vedere la vera anima dell'anticonformista. A tal fine questi abbraccia tutto ciò che suona come "alternativo" a prescindere: musica alternativa, locali alternativi, libri alternativi, amici alternativi, eventi alternativi. Il profilo confermemente unanime dell'anticonformista è, che so, ascoltare canzoni rock di gruppi italiani dal titolo "Odio i radical chic" o "Una domenica al centro commerciale", pregne di parole anti, che ostentano un disincanto consumato verso le attuali storture sociali incarnate da quelle tre o quattro categorie prese di mira. Egli dunque frequenterà ambienti in cui tutti sanno già tutto in partenza, le opinioni come dire sono preconfezionate e oggetto di selezione preliminare; le conversazioni consisteranno nel rimarcare a se stessi e agli altri quanto già precedentemente stabilito. Quindi indosserà la kefiah, con magliette dalle stampe piene di disincanto anch'esse. Non si comprende il grado di esatto coinvolgimento intellettuale e emotivo nelle lotte propugnate, somigliando la partecipazione dell'anticonformista più a una moda che a una sincera preoccupazione per i destini dei popoli. Le conversazioni che intratterrà coi colleghi saranno dunque ispirate alla genericità e al qualunquismo, quasi sempre su uno sfondo astioso verso il preteso nemico conformista, il quale coincide col Sistema. Relazionalmente rispetto alla sua cerchia l'anticonformista mette in pratica un gigantesco volemose bene a sfondo solo accidentalmente politico.  L'approfondimento delle tematiche non va oltre la lettura di qualche bestseller dell'anarchia, Bakunin in primis, seguito dal bestseller Manifesto di Marx, e. Così può bastare. Per ogni problema socio-politico egli sa già da che parte stare: stare da una parte è appunto la sua unica missione. Ora, gli aspetti perniciosi sono essenzialmente due: l'ostentazione e il partito preso, il valutare tutto cioè prima ancora di valutarlo, che è, in sostanza, non valutare nulla, e prendere dalla cassetta degli attrezzi concettuale maldestramente messa insieme quei 3 o 4 principi fissi da applicare a seconda delle evenienze a tutti i problemi. Questi ultimi, infatti, sono tutti uguali, riducendosi sotto sotto sempre alla tacita lotta, non si sa se di classe, tra conformisti e anticonformisti.
La sua prima massima intenzione consiste nel non compiacere assolutamente la "gente", ritenendo questo, a ragione o a torto non sappiamo, come una forma di imborghesimento. Tuttavia, l'asino casca laddove ostentando quest'intenzione, l'anticonformista finisce per compiacere molta gente: quelli come lui. E' la comunità del non. Che, per carità, non ho affatto in antipatia, diciamo che mi limito a constatarla.
Io non sono x. Questo è infine l'unico messaggio.
Ora, io non ce l'ho con loro. Probabilmente il problema è mio. Che relazionandomi con un conformista e con un anticonformista provo sempre lo stesso imbarazzo concettuale: parlano entrambi per dogmi; in particolare, se il primo è già spacciato, il secondo è fregato dal fatto di credersi critico pur non essendolo affatto, o essendolo a rate e fino a un certo punto.
In ultima istanza, l'essenza che motiva l'esistenza dell'anticonformista coincide, semplicemente, con la particella negativa non, nel senso che egli fa del contrapporsi  a priori e in maniera il più possibile vistosa l'unico obiettivo esistenziale, sistematicamente frainteso in termini politici.
Da buoni antianticonformisti più conformisti dei conformisti, diremo che il Sistema ha inghiottito anche loro.
La musica italiana offre generosi esempi. Valga questo fra tutti, significativamente intitolato Mi sono rotto il cazzo:

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