Appunti di Storia moderna

mercoledì 22 aprile 2009

Urgenze

Tratto da qui.

Antefatto:
Pianeta Terra, 2008 d.C.

Da un po’ di mesi le giunte di centro-destra-destra di molte città d’Italia, in modo speciale del centro nord-nord stanno cercando di eliminare dal centro cittadino alcune tipologie di negozi, in particolare quelli di provenienza “etnica” e nello specifico ristoranti etnici che servono kebab, pollo al curry ed altre prelibatezze gustate dai seguaci di Bin Laden, dai negretti e da molta gioventù italica, evidentemente traviata.
Ha cominciato Bergamo, ora è la volta di Lucca ed è allo studio anche una legge regionale lombarda.

Ora, trasferiamoci nel 2012 perchè l’astrologo di Domenica in ci ha raccontato cosa accadrà in quell’anno, oltre alla fine del mondo.

New York, 31 gennaio 2012.
Dopo il clamoroso successo in Italia delle iniziative del Popolo della libertà riguardo la proibizione di mangiare cibi etnicamente “strani” in favore delle sane tradizioni locali, anche Obama è sceso in campo ordinando la chiusura dei ristoranti italiani e proibendo la somministrazione della straniera pizza in tutto il territorio USA. E questo per favorire le “bistecche alte un dito ed una montagna di patate” che rappresentavano il piatto tipico di Tex Willer.
L’idea della libertà è stata fatta propria da un po’ tutte le nazioni civili.Quindi quasi tutti i nostri prodotti non sono più esportabili.Vietata la pastasciutta anche in Brasile ed in Giappone.

Dopo aver dato prova di assoluto liberalismo, decidendo a livello politico, chi dovrà essere eletto e chi no, il Popolo delle libertà ha, nel corso degli anni, ampliato il controllo liberale anche su cosa gli italiani possono o non possono mangiare. Quindi niente Kebab, niente pollo al curry, niente spezie orientali nei nostri ristoranti. In ogni regione si mangerà quello che decidono i politici della libertà.
La Lega, spiazzata da questa ondata di provincialismo sovietico del PDL, ha dovuto rintuzzare l’attacco da parte di un suo storico alleato.
(...)
Ah, per le tradizioni da rispettare, grande sconforto nel Veneto, ormai da anni indipendente, perché, oltre alle 14 ore al giorno di Lino Toffolo a Tele-Pannocchia, non si riesce a programmare niente di sano divertimento veneto. E anche l’unica festa consentita, il “pan e vin”, comincia a mostrare la corda. L’imposizione alimentare del PdL sta creando dei veri mostri. Sembra, ad esempio, che in Valtellina si stiano formando delle Brigate anti-pizzoccheri e che il Kebab proveniente dalla vicina Svizzera sia pagato al mercato nero cifre folli, a più zeri.
C’è anche il caso dell’imprenditore veronese intercettato dalla polizia culinaria mentre contrattava con la mafia russa una partita di caviale del Volga in cambio di 4 extracomunitarie in buona salute. Ma, ci si chiede sottovoce, qual è stato il vero motivo della crociata del centro-destra contro i cibi “etnicamente distanti” (testuale nel decreto di Lucca)?E’ per garantire la nostra produzione locale o toglierci dai…piedi dal centro delle città gli extracomunitari, noti estimatori del kebab e soci?Ai veri liberali l’ardua sentenza.

3 commenti:

  1. credo sia semplice parlare di liberalismo finchè non vengono toccati i propri interessi ...
    guarda, a me queste cose fanno girare i santissimi ... ma questa gente ha mai messo il piede fuori dall' Italia???
    quando si tratta di integrazione noi tiriamo fuori l' attaccamento alla nostra terra, alle nostre tradizioni, eccetera. ma per favore ...
    prima di tutto molti di noi sono nipoti di gente che è emigrata anche temporaneamente ( come mio nonno ) in Canada, Argentina, ecc.
    seconda cosa: queste persone non si rendono proprio conto che i tempi stanno cambiando, che con decenni di ritardo rispetto alle altre capitali europee ( oltreoceano non ne parliamo ) anche le nostre città stanno divendando ( di strada ce ne vuole ) multiculturali? Non sono mai stati a Parigi, Londra, New York??? Magari ci sono stati e come tutti hanno detto che sono posti meravigliosi. Eppure sono multietnici. Lì va bene la multiculturalità, a casa nostra no.
    Dobbiamo rimanere indietro ancora per molto?
    Certo, certe realtà sono "etnicamente distanti" da noi ... e meno male!!!
    Che diritto hanno questi politici di dire no all' apertura di un ristorante straniero? non ho parole ...
    però quando i gestori di pizzerie assumono pizzaioli egiziani per risparmiare sullo stipendio va bene, no? tanto fanno pizza, che è italiana ... e se scopre che il pizzaiolo è egiziano cosa fa certa gente? non va più lì a mangiare la pizza? mi sa che qualcuno si deve rassegnare ... questa è la direzione in cui va il mondo, noi ci siamo mossi dopo, ma ci stiamo arrivando.

    e stiamo lì a parlare sui giornali di cori razzisti allo stadio ...

    scusa lo sfogo, denise, ma queste cose mi fanno imbestialire ...
    un bacio! paola

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  2. Direi la seconda che hai detto!
    Con la scusa di non perdere le proprie tradizioni e la propra cultura (quale poi? quella fininvest?), si liberano i centri storici dai cibi degli invasori (il temibilissimo kebab, l'infernale pollo al curry, l'orripilante involtino primavera) e ci si mettono tante belle boutiques, tanti bei fastfood, tanti loungebar e cose simili.
    Ecco, così si che si preserva la nostra cultura!

    Mi piace molto il tuo blog.

    Ciao
    Anna

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  3. Grazie Anna,l'articolo però non è mio, nell'incipit trovi la fonte.

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