Appunti di Storia moderna

venerdì 6 marzo 2009

La burocrazia

Io quando vedo i carabinieri ho paura. Mi sono domandata il perché di questo sussulto repulsivo alla vista di quegli uomini senza volto nelle divise e ne ho concluso che è per il loro potere di avere ragione su di me. Potenzialmente, un timbro mancato, un documento non abbastanza recentemente rinnovato, un foglio senza il visto di chicchessia, potrebbe mettermi in una condizione di scorrettezza, e quindi di inferiorità: la cosa più insignificante può diventare la soglia che mi separa dalla legge. La voce dura che rimarca la violazione, accompagnata dall'invito a "a scendere dalla macchina", è la stessa del giudice che pronuncia una sentenza assurda per il solo rispetto della legge avulsa da ogni contesto reale. In ogni caso l'individuo viene scavalcato: è la regola ad assumere la "sua anima", a vivere di vita propria, dimenticando perché è nata.
Quell'uomo stanco con gli occhiali sulla punta del naso, con un pullover grigio pallido e l'aria assente, è l'uomo che ti risponderà, in caso di deviazione dal procedimento previsto, che non dipende da lui. "Provi a parlare con l'ufficio B", e il richiedente si trascina di edificio in edificio con la sensazione di lottare contro qualcosa di impalpabile ma prepotente. "Alla fine, decidono dei fatti tuoi" pensa esterrefatto il richiedente che, è vero, parlerà con l'ufficio non con la persona: il vero compito di entrambi, funzionario e richiedente, è quello di mettere nel cassetto la propria appartenenza al genere umano per entrare in forma mimetica in quello delle macchine e dei sistemi computazionali, dove vige un sistema improntato al sì/no in situazioni dove l'unica cosa che accade è la risposta allo stimolo, entrambi rigorosamente previsiti. Il particolare viene macabramente inghiottito da un universale falso, poiché non è tutti che rappresenta ma solo se stesso come microcosmo a sé stante.
Nella burocrazia le carte, gli elenchi, le sigle e i timbri, sono più vivi di coloro per i quali erano stati creati. I protagonisti non sono più gli individui, sia pure come massa, ma i procedimenti previsti. Il funzionario, per parte sua, è quel poveretto a cui è stato chiesto di alienarsi per sopravvivere in questo sistema. Ne risulta un mondo di zombie che, nevroticamente, si attaccano ai cavilli dei procedimenti previsti e a colpi di clausole e dettagli si fanno fuori a vicenda. Spaventati, ammorbati, incazzati, soli, non resta loro che chiudersi dietro le porte delle loro case con quattro giri di chiave, infilarsi sotto le coperte e accendere la tv.

1 commento:

  1. A proposito della tv, prima o poi ho intenzione di scrivere qualcosa sul linguaggio televisivo come momento "religioso" di quello burocratico...

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